"Secondo una leggenda talmudica, al momento di venire al mondo, il neonato possiede tutte le conoscenze che ha acquisito nelle vite precedenti. In quel momento gli appare un angelo che gli intima di non rivelarle a nessuno. L'angelo posa il dito sul labbro del bambino e il neonato dimentica tutto per entrare nella vita. Del gesto dell'angelo resterà una sola traccia: la piccola fossa tra il labbro superiore e la base del naso...Ed è in quel momento che il neonato emette il suo primo grido"
Il primo respiro un film documento di Gilles De Maistre
Attraverso un evento speciale, ma anche assolutamente normale, De Maistre indica le storture del progresso, invita a riflettere su quanto la gravidanza possa mutare la vita delle donne, su come il modo in cui si è venuti alla luce modifichi per sempre l’esistenza. Ma non solo: «Il film è un tentativo di parlare d’amore, di porgere uno specchio per mostrare a noi stessi che siamo tutti uguali, che facciamo tutti gli stessi gesti con i nostri piccoli, che abbiamo le stesse lacrime, le stesse risate. Non volevo trasmettere nessun messaggio, volevo toccare il cuore della gente». L’idea di usare la circostanza dell’eclissi come denominatore comune è un «artificio artistico», ma serve anche a «ricordarci il nostro ruolo nell’universo, ovvero abitanti di un sassolino collocato nello spazio. L’eclissi è un fenomeno che ci spaventa perchè va oltre i nostri limiti, proprio come il mistero della nascita».
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